Due Buchi per gli Occhi
BA Major Design – Graduation Project
2020.1
Shame, humiliation, embarrassment… at least once in our lives, each one of us has experienced an excessive state of alert when faced with the prospect of engaging in conversation with a stranger, or of speaking in public or acting in front of others in a potentially “wrong” way and of being negatively judged.
Some deprive themselves of the opportunity for social exchange due to this concern, or they mull over how a verbal confrontation could have been dealt with, imagining the perfect answer and feeling mortified because they didn’t choose it at the right moment.
Depending on the degree of pervasiveness of this behaviour, one could speak of simple shyness or of a genuine phobia; the anxiety and the depression that are originated by the latter can prevent us from performing even elementary actions in front of other people, or they may arise suddenly in apparently stress-free circumstances.
Which stimuli trigger in us this more or less intense fear of relating with other people? How does it harm us as individuals and as social groups?
How is it seen from the outside, that is by the same society that causes this state of anxiety?
The aim of the project is to interpret the data collection and to study the cultural background to which this fear is closely linked, with the purpose of understanding which kind of intervention may be implemented to prevent the radicalization of a common tendency of human behaviour that, if not adequately controlled, could lead to undesirable consequences.
Vergogna, umiliazione, imbarazzo… L’eccessivo stato di allerta di fronte alla prospettiva di intrattenere una conversazione con un estraneo, o di parlare in pubblico, o di agire davanti agli altri in modo potenzialmente “sbagliato”, e di venire quindi mal giudicati, è un’esperienza comune.
A causa di questo timore alcuni si privano di occasioni di confronto, oppure fantasticano in modo ossessivo su come avrebbe potuto svolgersi la conversazione, immaginando la risposta perfetta e mortificandosi per non averla data al momento giusto.
A seconda della pervasività di questo comportamento si può parlare di timidezza oppure di vera e propria fobia; l’ansia e la depressione che ne scaturiscono possono impedire lo svolgimento di azioni anche elementari in presenza di altri, o manifestarsi all’improvviso in circostanze apparentemente prive di fonti di stress.
Da cosa nasce il timore di relazionarci con gli altri? In che modo esso ci danneggia come individui e come gruppi sociali?
Com’è affrontato il fenomeno dalla società, cioè dalla causa stessa di tale timore?
Obiettivo del progetto è quello di interpretare la raccolta dati e studiare il retroscena culturale al quale è legata questa paura, per individuare gli interventi atti a prevenire la radicalizzazione di una comune tendenza del comportamento umano che, se non adeguatamente controllata, può portare a conseguenze indesiderate.