Projects by the students of the
Bachelor Major in Art, Major in Design,
and the Master in Eco-Social Design

PCOS

Student
Study Programmes

BA Major Design – Graduation Project

Session

2019.3

The inspiration for this project comes from my direct experience, when I was diagnosed with polycystic ovary syndrome (PCOS) five years ago. It is a medical condition that affects women and it causes small cysts to form in the ovaries.
It is not very common to hear about this disease, and this can cause those who are affected by it to feel different from their peers.
Adolescence is one of the most delicate moments in our life and this is exactly the moment in which PCOS manifests itself most frequently. Something out of the norm can make an adolescent feel “all wrong” and living this experience alone is very difficult.
The aim of my project is to reveal the existence of this condition and convey it to a public that is wider than the one solely composed by doctors, patients and their families.
In this research I will be both the director and one of the narrating voices. I will avail myself of photography, on the one hand because this is a medium which I am comfortable exploring new realities with, and on the other because it is an effective method for conveying complex situations. My work would be positioned in-between journalistic storytelling, the sensitivity of the artistic approach and the communicative efficiency of design. I will apply the process of design in the exploration and narration of a deeply personal issue that is inserted into a broader social and cultural context.

 

Questo progetto nasce dalla mia esperienza di vita: cinque anni fa mi è stata diagnosticata la sindrome dell’ovaio policistico (PCOS). Si tratta di una condizione medica ginecologica che causa la creazione di piccole cisti nelle ovaie.
Non è molto comune sentire parlare di questa malattia e questo fa sì che coloro ne soffrono possano sentirsi diverse delle proprie coetanee. L’adolescenza è una delle fasi più delicate della vita ed è proprio il momento in cui la sindrome si manifesta più di frequente. Qualsiasi cosa fuori dalla norma può far sentire un’adolescente “sbagliata”, e vivere quest’esperienza in solitudine è molto difficile. Si tratta peraltro di una condizione abbastanza diffusa tra le giovani donne: statisticamente 1 ragazza su 10 potrebbe soffrirne.
L’obiettivo del mio progetto è quello di rivelare l’esistenza di questa realtà a un pubblico più ampio di quello composto dai medici, i pazienti e i loro familiari.
In questa ricerca sarò insieme regista e voce narrante. Utilizzerò la fotografia, un medium a me congeniale per esplorare nuove realtà e al tempo stesso un metodo efficace per narrare situazioni complesse. Il mio lavoro si colloca nel campo dello storytelling giornalistico, con la sensibilità dell’approccio artistico e l’efficienza comunicativa del design. Applicherò il processo del design nell’esplorazione e nella narrazione di una questione profondamente personale che si inserisce in un contesto sociale e culturale molto più vasto.