Tamed Clouds – A Visual Conversation Between Clouds and Humans
BA Major Design – Graduation Project
2019.3
Globally, the increase of severe climate change, the need to maintain constant agriculture, the demand for new water sources and the need to create new habitable spaces have led many countries to launch weather modification programs. This technology, mostly known as “Cloud Seeding”, can be used to alter the natural pattern of a cloud, increasing or suppressing rain, hail or snow in a particular area. Many nations and non-profit organizations have been applying these techniques as a powerful tool to reshape the economic, political and cultural environment. Nevertheless, the lack of clear scientific research on its effectiveness, the ambiguous impacts on the environment, and the lack of regulations – which allows possibly anyone to tinker with weather – make the use of Cloud Seeding questionable.
My project focuses, within the broader reflection on related anthropogenics, on the relationship between property, distribution, perception of a common resource and man’s ancient desire to tame nature. The outcome is an exploration of the critical points of this technique. The story is told through a stop-motion animation with the technique of collage and cut-up. The narrative is developed through the juxtaposition of the visual material found during the research and progresses between the real facts and the fictional.
I drastici effetti del mutamento climatico, la necessità di mantenere un’agricoltura stabile, l’esigenza di nuove risorse idriche e il bisogno di creare aree edificabili hanno portato molte nazioni a finanziare programmi di manipolazione delle condizioni atmosferiche in tutto il mondo. Questa tecnologia, conosciuta come “Cloud Seeding”, può essere usata per alterare la naturale composizione di una nuvola, aumentando o limitando la pioggia, la grandine o la neve. Molti Paesi e associazioni no-profit hanno iniziato a utilizzare questo strumento come metodo per ridefinire il contesto politico, economico e culturale.
La mancanza di chiare ricerche scientifiche che ne affermino o meno l’efficacia, il dubbio impatto ambientale e la mancanza di leggi (con la conseguenza che chiunque potenzialmente può interferire con le condizioni atmosferiche) rendono l’uso di questa tecnica discutibile.
Il mio progetto si concentra, all’interno della più ampia riflessione sull’antropogene, sulla relazione tra proprietà, distribuzione, percezione di una risorsa comune e l’antico desiderio dell’uomo di domare la natura. Il risultato è un’esplorazione dei punti critici narrata con un’animazione stop-motion attraverso la tecnica del collage e cut-up. La narrazione è costruita attraverso la contrapposizione del materiale visivo reperito durante la ricerca e si snoda tra fatti reali e immaginario.