sotto vuoto
BA Major Art – Graduation Project
2020.1
Man plays with architecture and obeys it at the same time. After having built, he must learn to use his constructions for the purpose for which they were created: he thus places himself in the role of the observer of a world that he wants to (re)conquer with the help of symbols and gestures. Each of his actions in the environment around him leaves its mark on the material dimension and the abstract dimension of memory – these marks represent ruptures in the spatial and temporal continuity to which man is subjected.
Through the temporary exploration and sharing of a familiar space with an external interlocutor, the different execution of daily actions and the evocative capacity of language, I would like to create an event, a suspension of the perception of something familiar.
The result is a real and at the same time artificially created experience, both subjective and shared, deliberately created but not predictable.
L’uomo gioca con l’architettura e allo stesso tempo le obbedisce. Dopo aver edificato, egli deve imparare ad usare le sue costruzioni per lo scopo per cui esse sono state create: si pone così nel ruolo di osservatore di un mondo che vuole (ri-)conquistare con l’aiuto di simboli e gesti. Ogni sua azione nell’ambiente che lo circonda lascia delle impronte nella dimensione materiale e in quella astratta della memoria – delle cesure nella continuità spaziale e temporale a cui l’uomo è assoggettato.
Attraverso l’esplorazione e condivisione temporanea di uno spazio conosciuto con un interlocutore estraneo, il diverso svolgimento di azioni quotidiane e la capacità evocativa del linguaggio vorrei creare un accadimento, una sospensione della percezione di qualcosa di familiare. Una situazione reale e allo stesso tempo immaginaria, soggettiva e condivisa, intenzionale ma non prevedibile.