Introvedere
BA Major Design – Graduation Project
2020.1
This project is about those people who define themselves or are defined by others as introverted, calm, shy, quiet, reserved, reflective. It stems from the feeling that these characteristics are sometimes seen as faults or obstacles to overcome. This makes it difficult to find one’s place in a society that seems to only reward dynamic and extroverted personalities.
This project consists of four artefacts designed to question four subjects: emptiness, hiding, distance and intimacy. They are extensions of the human body that relate to the surrounding space and change sensory perceptions. The structures are configured as wearable objects that on one hand fulfil a need, while on the other are a limitation of the body and of the senses. Their main role is to make needs tangible and visible to those who often do not recognize them as such, but also to anyone who can recognize them as part of their personal experience. What I would like to communicate is that we should show more respect for these conditions, starting by appreciating the opportunities that they can offer.
Questo progetto parla di quelle persone che si definiscono o vengono definite come introverse, tranquille, timide, silenziose, riservate, riflessive, pacate. Nasce dalla sensazione che queste caratteristiche siano talvolta considerate dei difetti o degli ostacoli da superare. Ciò rende difficile trovare il proprio spazio in una società che sembra premiare esclusivamente le personalità dinamiche ed estroverse. Questo progetto è composto da quattro costruzioni pensate per interrogarsi su quattro temi: il vuoto, il nascondiglio, la distanza e l’intimità. Sono estensioni del corpo umano che si relazionano con lo spazio circostante e intervengono sulle percezioni sensoriali. Gli interventi si configurano come oggetti indossabili che da una parte rispondono a una necessità, mentre dall’altra rappresentano una limitazione del corpo e dei sensi. Il loro ruolo principale è rendere tangibili e visibili dei bisogni a chi spesso non li riconosce come tali, ma anche e soprattutto a chiunque possa riconoscerli come parte della propria esperienza. Quello che cerco di comunicare è che dovremmo avere più rispetto per queste condizioni iniziando ad apprezzare le opportunità che esse offrono.