Tra neve e cemento
BA Major Design – Graduation Project
2023.1
Il senso di appartenenza al contesto urbano si trasmette di generazione in generazione così come sopravvive una storia narrata di continuo fra le pareti domestiche. Eppure, è possibile fermare l’imminente cancellazione di una memoria storica attraverso la rilettura e conservazione dei ricordi familiari?
Tallinn si presenta come una pittoresca cartolina nordica, tuttavia al suo interno vive una minoranza linguistica che non si riconosce nella narrazione nazionalista e la mia famiglia rappresenta un chiaro esempio della complessa identità che spesso viene ridotta alla mera etichetta russofona.
Sul confine tra la leggerezza della neve e un’eredità che pesa come il cemento, si costruisce un racconto personale che intende svelare alcuni lati intimi di questa condizione di non-appartenenza e alienazione.
Si indaga dunque un sentimento di identità mai definito per via dell’influenza di culture divergenti e questo studio è reso possibile grazie alle esplorazioni fotografiche di ciò che ha lasciato un’impronta significativa sia nella forma e nell’immagine della città, sia nel senso di appartenenza dei suoi abitanti.
A tal proposito, vengono ripercorsi quei luoghi in cui si sono stratificati dei ricordi e le origini di un’identità familiare sospesa come il destino di alcuni relitti storici, tentando così di trovare l’equilibrio tra un passato in parte controverso e un presente frammentato.
In tale narrazione la neve rivelerà simbolicamente il proprio peso, grazie alla capacità di annullare e ovattare ogni controversia. Le tracce del passato diventano in tal modo mutevoli rispetto all’ambiente in cui si trovano.
Inoltre, il cemento si presenta sotto forma di polvere che spesso viene nascosta sotto il tappeto. In questo contesto, però, essa viene ricoperta solo temporaneamente da un soffice manto bianco che potrebbe sciogliersi da un momento all’altro. Il fatto di sentirsi stranieri ovunque, anche a casa, è un fenomeno reale e concreto.
Vi è quindi l’esigenza di togliere la polvere di cemento da sotto il tappeto per mezzo di un progetto editoriale che concede una particolare lettura della memoria materializzata nel tessuto urbano.