I miei tagli.

La parola-guida di questo progetto era “cura”. La cura di sé non è mai indolore. Che sia un’operazione al ginocchio o l’allontanarsi da una relazione tossica, ci costringe ad attraversare un periodo di sofferenza nella speranza che forse, un giorno, potremo stare meglio. Ho scelto di raccontare la mia storia attraverso i vari significati della parola “tagliare”, in una specie sillabario illustrato, dialogando nel frattempo con una voce (quella su sfondo nero) sull’esistenza di una cura. I disegni contribuiscono a un’ambientazione surreale. Il libro è stato colorato a mano con un evidenziatore e rilegato con un filo fluorescente.