La luce del sole dipinge l’immagine di un paesaggio senza riferimento preciso, immobile all’interno delle pagine del ciclo de “La Terra e la Morte” di Cesare Pavese. Sole, sale, campi, terra morta, pietra dura. Il sole porta il giorno, l’alba, la sete, cuoce e asciuga la torba. Così la luce e il calore marchiano la pagina contenente il testo di “Tu sei come una terra” sulla mia pelle, lasciandone impressa la traccia. Parole come suggestioni di un paesaggio consumato vengono impresse dagli stessi elementi su due superfici diverse, entrambe scavate, segnate e bruciate. Tentativo di visualizzazione di un’immagine sospesa.

The sunlight shapes the image of a landscape without precise reference, unmoving inside the pages of the cycle of “La terra e la morte” by Cesare Pavese. Sun, salt, meadows, dead earth, hard rock. The sun brings the day, the dawn, the thirst, it cooks and dries the peat. Light and warmth mark the page containing the words of the poem “Tu sei come una terra” on my skin, leaving its mark. Words as suggestions of a consummate landscape are imprinted by the same elements on two different surfaces, both excavated, marked and burned. An attempt to display a suspended image.

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