La guerra dei tralicci
BA Practice Based Course
2023
semester
“La Guerra dei Tralicci”
Scritto da Gianni Bianco e pubblicato da Manfrini Editore nel 1961
Si tratta di una rappresentazione cronologica di fatti politici e di cronaca legati alla questione altoatesina, che hanno portato a quella che oggi chiamiamo provincia autonoma di Bolzano, comprendente tutta l’area dell’AltoAdige. Questo testo e la sua costruzione visiva non prende una posizione politica ma si presenta come una raffigurazione di eventi accaduti.
L’approccio tipografico consiste nella manipolazione di un gran quantitativo di testo scritto di ca. 35000 parole, accostate a diverse immagini con lo scopo di arricchire la “narrazione” o meglio comprendere alcuni degli atti più lampanti nella strada verso «l’autonomia». Alcuni paragrafi di testo hanno subito una trasformazione sostanziale nella loro area ove contenuti, dove seguono un fluire disordinato seppur restando leggibili. La larghezza del paragrafo rispetta quelli che sono anche le linee guida per una buona leggibilità, non scendendo sotto i 50 CPL (se non per i testi “sfasati”. Inoltre tutte le parole collegate all’Austria e Italia, sono state evidenziate per fornire un immediato impatto visivo di quelli che sono i protagonisti presi in considerazione.
Il tema di questo libro è il traliccio, elemento infrastrutturale preso di mira dagli attentatori del BAS per far sentire la loro voce nel capitolo AltoAgide, a suo tempo non preso in considerazione seriamente dal governo italiano a Roma.
Il formato di questo progetto è stretto e alto, racchiuso in una custodia in acciaio inossidabile, “tirato a lucido”. Una volta chiuso rientra comodamente nel palmo della mano e la sensazione di “buon peso” è totalmente soddisfatta. L’origine di questa forma è un rimando alla forma dei pacchetti di esplosivo al plastico usati negli attentati, inoltre il materiale della fodera rimanda alla stessa sostanza dei tralicci. Ma in questo caso, la sostanza (acciaio) viene nobilitata, con la lucidatura, portando a chi si approccia con l’oggetto libro a interrogarsi su un oggetto misterioso, monolitico e riflettente.