Arturo, unconventional newspaper
BA Visual Communication Project
2023
semester
“E tutti dovevamo rispondere: “Lo giuro!” Mentre tutti gridavamo lo giuro!’ Bruno – che era vicino a me, e l’ho udito benissimo – aveva gridato “Arturo!” Si ribellava. E’ stata la prima volta che ho assistito a un atto di rivolta.” From “La misteriosa fiamma della regina Loana” by Umberto Eco.
EN
I created a small newspaper that presents itself as an anarchist, apolitical editorial space that doesn’t care about the political correct issue. The title “Arturo” it’s inspired by the sign found in Umberto Eco’s romance and it represents the idea of communication in opposition to the authority and conventions that are constantly imposed on us, or of which we are involuntarily subject. Even the choice of the medium, the newspaper, to materialize my idea is not an end in itself, in fact it is a satirical newspaper in a certain sense, which makes fun of today’s classic and monotonous tools and ways of communication. I thought of this small editorial as a potentially long-lasting project, a paper space which, by recovering the memory of the communicative revolutions of history, can bring the social issues we constantly hear about in an ephemeral and superficial way to the center of a public debate. The theme of this first issue is “childish languages”, after having therefore proposed a research on the nature of language itself, I used the comparison between the character of the novel Bruno and the rebel reality of OZ to define the importance of language in communication and information.
IT
Ho ideato un piccolo giornale che si propone come uno spazio editoriale anarchico, apolitico e non curante del politicamente corretto. Si chiama Arturo in ordine di rappresentare l’idea di comunicazione in opposizione all’autorità e alle convenzioni che ci vengono costantemente imposte, o di cui comunque siamo involontariamente soggetti. Anche la scelta del medium, il giornale, per materializzare la mia idea non è una scelta fine a sè stessa, infatti si tratta di un giornale satirico in un certo senso, che si fa gioco dei classici e monotoni mezzi di comunicazione odierni. Ho pensato a questo piccolo editoriale come un progetto potenzialmente duraturo nel tempo, uno spazio cartaceo che recuperando la memoria delle rivoluzioni comunicative della storia possa portare al centro di un dibattito i temi sociali di cui sentiamo costantemente parlare in modo effimero e superficiale. Il tema di questo primo numero sono “i linguaggi infantili”, dopo aver proposto quindi una ricerca sulla natura del linguaggio in sè, mi sono servito del paragone tra il personaggio del romanzo Bruno e la realtà ribelle di OZ per definire l’importanza del linguaggio nella comunicazione e nell’informazione.